Il bosco della Rocca del Campione

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Le rare pervinche del bosco della Rocca del Campione

L’attuale morfologia del territorio cheraschese, si può fare risalire al fenomeno denominato “Cattura del Tanaro” avvenuto all’incirca tra 40.000 e 100.000 anni fa. Il fiume scorreva in direzione di Torino ed andava a sfociare nel Po nei pressi di Carmagnola a circa 240 metri sul livello del mare. A seguito di fenomeni di erosione cambiò percorso in direzione di Alba, arrivando a confluire nel Po nei pressi di Valenza a circa 125 metri sul livello del mare. Il maggior dislivello ottenuto ha dato origine a fenomeni di erosione che hanno determinato l’attuale conformazione del territorio, valloni scavati sulla pianura cheraschese (Rii di Cherasco) e con imponenti rocche sui due fiumi principali (Stura di Demonte e Tanaro), tra cui la cosiddetta Rocca del Campione, che si innalza di circa 40 metri dal livello del fiume.

L’erosione sopra citata ha portato alla luce strati geologici di mari antichi fino a 6.000.000 di anni fa, con il ritrovamento di fossili e minerali di queste epoche.

La Rocca del Campione è un sito conosciuto a livello internazionale, per la presenza di fossili del periodo Messiniano, con pesci, anfibi, insetti e vegetali di circa 5.000.000  di anni.

pervinca rara varietà

Dal punto di vista botanico, il bosco della Rocca del Campione ha delle particolarità importanti.

E’ un bosco di oltre 3 ettari di una quercia che alle nostre latitudini è piuttosto rara, il Cerro (Quercus cerris), pianta tipica delle quercete del centro e sud Italia, presente nelle Langhe con pochi individui sparsi, mentre invece in questa località il bosco è praticamente per l’80-90% composto da questa essenza con alberi alti oltre 20 metri e con  individui di età stimata di 90-100 anni. Tra le specie presenti, ma molto rare alle nostre latitudini abbiamo il Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) pianta tipica dell’orizzonte alpino, ma la particolarità del bosco è soprattutto dovuta alla presenza di una rara sottospecie di pervinca (Vinca minor, var. Atropurpurea) con fiori di color rosso-viola-porporino a differenza delle comuni pervinche di color azzurro-violaceo. Questo rinvenimento pare essere il primo in assoluto a livello italiano.

In totale sono state censite nell’area 344 specie botaniche di 64 famiglie.

Per i motivi sopra citati il bosco della Rocca del Campione meriterebbe una qualche forma di tutela e valorizzazione dal punto di vista ambientale.

Di seguito allego i titoli delle pubblicazioni scientifiche pubblicate sull’ area in questione.

 

Bruno Tibaldi, Museo Naturalistico “G. Segre” Cherasco

BIBLIOGRAFIA

Rota Olivero La flora vascolare spontanea della Rocca del Campione e segnalazione di Vinca minor var atropurpurea,32,2011:55-101 Rivista Piemontese di Storia Naturale

Morisi Tropeano_Una rana fossile del Messiniano di Cherasco 04,1983:_189-205,  Rivista Piemontese di Storia Naturale

PIZZO A., ROTA F., OLIVERO G. – Analisi genetica condotta su alcune popolazioni piemontesi di Vinca minor L. tipica (Apocynaceae) e della sua varietà atropurpurea Sweet: studio di un processo evolutivo in atto. 37,2016:33-48

Rivista Piemontese di Storia Naturale

Gaudant J., 1979 – Cherasco (Piémont: un nouveau gisement de poissons fossiles du Messinien continental d’Italie. Geobios, 12 (1): 113-121.

Cavallo O., Gaudant J., 1987 – Observations complémentaires sur l’Ichtyofaune des Marnes Messiniennes de Cherasco (Piémont): implications géodynamiques. Bollettino della Società Paleontologica Italiana, 26 (1-2): 177-198.

Daniele Gianolla; Oreste Cavallo; Edoardo Martinetto .I molluschi pleistocenici della Rocca del Campione (Cherasco, CN) nel quadro dell’evoluzione geologica e paleoambientale del Fiume Tanaro

Alba Pompeia,34,2015:4-28

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