200 anni fa nasceva Giovan Battista Adriani

L'erudito cheraschese alla sua morte donò alla città un ricchissimo patrimonio di libri, documenti, pergamene e oggetti che oggi costituiscono le raccolte di Museo, Biblioteca storica e Fondo Adriani

Rievocata la figura poliedrica dell'erudito Giovanni Battista Adriani a duecento anni dalla nascita.

L’associazione Cherasco Cultura, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha dedicato allo storico, numismatico e accademico un appuntamento nel salone consiliare mercoledì 6 dicembre.

Quattro i relatori che si sono avvicendati, con i loro interventi, durante l’appuntamento, intitolato “Nel ricordo di Giovan Battista Adriani 1823-2023”, incluso nella rassegna Cherasco Incontra. 

Bruno Taricco ha tracciato un quadro biografico del sacerdote somasco e ha parlato di oggetti e reperti, delle sue collezioni, donate alla comunità, e oggi custodite nel museo cittadino che porta il suo nome.

Barbara Davico si è occupata del Fondo Adriani, una sezione dell’Archivio comunale contenente centinaia di documenti antichi e carte di alcune delle più importanti famiglie nobiliari dell’abitato. 

Diego Lanzardo ha trattato della biblioteca storica, nella quale sono confluite preziose cinquecentine appartenute al religioso, e dell’opera di salvataggio di volumi da questi condotta. 

Flavio Russo, infine, ha parlato dell’immagine del dotto nella memoria dei suoi concittadini, attraverso le testimonianze rese da alcuni cheraschesi che lo conobbero.

Giovanni Battista Adriani

Nato a Cherasco nel 1823, Giovanni Battista Adriani entrò nell’ordine dei Somaschi nel 1838: si dedicò allo studio della storia e della geografia, discipline insegnate, dal 1846, nel Collegio militare di Racconigi, che arrivò a dirigere nel 1853. Rettore del collegio di Casale Monferrato fra il 1861 e il 1862, si ritirò in seguito a Cherasco per proseguire i suoi studi. Personaggio di grande spessore culturale, venne insignito di titoli onorifici dal sovrano del Belgio e dallo zar di Russia: nel 1898 donò le sue collezioni private alla città natale.


Commenta il consigliere delegato alla cultura:

Questa serata è stata un doveroso omaggio all’intelligenza e sensibilità di una figura ancora oggi centrale, nel panorama culturale di Cherasco. Il nostro grande patrimonio documentale e museale deriva in gran parte dai suoi lasciti, successivamente integrati e accresciuti

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