Carta d’identità dei Battuti Neri
Associazione religiosa composta da laici.
All’inizio c’è solo il ramo maschile poi, nel 1592, arriva quello femminile.
Colpiti dai problemi concreti della comunità locale e ispirati dal Vangelo cristiano, organizzano e realizzano le azioni di solidarietà e di carità per circa 700 anni, fino al Novecento.
- L’assistenza economica ai poveri.
- La sepoltura dei carcerati, condannati a morte e chi era rimasto solo.
- L’accoglienza degli infermi (come i “pazzerelli”).
Il saio nero con un cappuccio, lascia intravedere solo gli occhi.
Al centro del loro stemma Cristo è raffigurato, avvolto dalla luce, mentre soffre sulla croce. Ai due lati due giovani confratelli, con il saio nero, pregano inginocchiati su di una nuvola. Dietro di loro il cielo è dorato, a simboleggiare che lo spazio in cui si svolge la scena è sacro.
La Confraternita realizza nei secoli grandi e preziose tele, magnifici edifici, macchine processionali e sculture per esprimere ciò in cui credono.
Percorso di visita dei Neri
itinerario nei luoghi che conservano la memoria dei Battuti Neri
Confortatorio dei condannati a morte
Presso il Palazzo Comunale, Cherasco (CN) - PUNTO 1 SULLA MAPPA
I confratelli con l’abito nero, in fila in processione, accompagnano il condannati o a morte al patibolo, tenendo in mano lo “stendardo della morte”.
Finita la brutale esecuzione sulla forca un confratello sale sulla scala e taglia il cappio, lo ripone in una borsa insieme ai guanti, e lo brucia in un rogo rituale.
Il corpo del condannato è sepolto in un angolo del giardino, accanto al convento domenicano (almeno fino al Settecento) oppure, in un’epoca successiva, nella tomba all’ingresso della chiesa di Sant’Iffredo.
Nella cappella accanto alla porta della prigione, al secondo piano del Palazzo comunale, sul lato dell’attuale via Cavour, i confratelli curano le anime dei detenuti e dei defunti.
QUOS / IUSTITIA MORTI TRADIDIT / HIC / MISERICORDIA CONDIT / MDCCXXXIX
La Misericordia seppellisce qui coloro che la giustizia ha condannato a morte.
Ospizio di carità - Istituto Beato Amedeo (attuale Scuola Media)
Via Beato Amedeo 18, Cherasco (CN) - PUNTO 3 SULLA MAPPA
La storia di questo grande progetto di solidarietà è interessante per la dimensione, per l’architettura e ancora di più per la partecipazione dei cittadini all’impresa. Questo grande edificio ha una sua storia che mostra come si sia sviluppato in Italia il concetto di diritto civile all’Assistenza.
Il duca (Vittorio Amedeo II) manda a Cherasco i padri gesuiti per risolvere il problema. Il pane viene distribuito in strada e si fonda, allo scopo, una Congregazione di Carità. Nasce così l’idea di costruire un Regio Ospizio per ospitare e nutrire chi non ha un tetto.
S’inizia a costruire l’Ospizio di Carità (struttura per l’assistenza, l’educazione e il mantenimento di orfani poveri del territorio).
A Cherasco si costruisce un altare dedicato al beato Amedeo di Savoia.
L’architetto Giovanni Battista Nicolis di Robilant prende in mano il cantiere avviato da Giovanni Battista Rocca, probabilmente con la supervisione dell’architetto Ignazio Bertola.
Nell’Ottocento la struttura è completa.
L’Amministrazione dell’Ospizio passa dall’ente religioso ad un nuovo ente civile. Da questo momento in poi molti benefattori privati contribuiscono all’impresa con lasciti e ricevono, in cambio, un ritratto.
Le antiche mura sono ormai demolite.
L’imperatore Napoleone I affida all’Ospizio di Carità i terreni su cui esse sorgevano.
È gestito dalle suore della Carità fondate da Santa Giovanna Antida Thouret (che dal 1843 prestano il loro servizio anche nell’ospedale cheraschese).
Molti benefattori offrono il loro contributo attraverso lasciti e donazioni.
I bambini, maschi e femmine, ospitati dall’Ospizio di Carità sono oltre 60.
Con decreto del presidente della Repubblica Antonio Segni, il termine “ospizio”, ritenuto mortificante per i giovani ospiti, viene eliminato e il nome ufficiale diviene Istituto Beato Amedeo.
Nel 1972, per mancanza di ospiti, l’istituto procede all’autoscioglimento e nel 1978, nello storico edificio, viene trasferita la Scuola Media statale “Sebastiano Taricco”.
Chiesa di Sant'Iffredo (attuale Museo Diocesano)
Via Sant Iffredo 32, Cherasco (CN) - PUNTO 6 SULLA MAPPA
L’oratorio dei Battuti Neri sorge nel 1587 sul luogo in cui era stato ritrovato il corpo del martire Iffredo, un benedettino cheraschese martirizzato dai saraceni a Manzano, lungo il Tanaro. La Confraternita della Misericordia utilizza l’oratorio per i riti e le processioni che animano la comunità fino al secondo dopo guerra.
La Confraternita della Misericordia incarica il pittore Giuseppe Ellena di dipingere sulla volta la croce di Cristo portata in volo dagli angeli sullo sfondo di un cielo dorato.
La chiesa oggi è un grande edificio barocco straordinariamente decorato, sede diffusa sul territorio del Museo Diocesano di Alba e valorizzato grazie al supporto dei Volontari per l’Arte. Controllate il calendario di apertura e gli eventi.
Ogni anno, in occasione del Venerdì Santo, i Confratelli accendono le torce per illuminare i paramenti di seta ricamata e i calici d’oro e d’argento, poi escono dalla chiesa in processione e portano sulle spalle le grandi sculture, le croci processionali e le insegne dipinte o scolpite (un’asta su cui era posto il loro simbolo o il ritratto di un santo).
Ospedale dei pazzerelli
Via Sant Iffredo 32, Cherasco (CN) - PUNTO 7 SULLA MAPPA
In tempi antichi gli infermi di mente si recavano qui e si fermavano 9 giorni a pregare davanti alle spoglie del martire Sant’Iffredo. Pregavano di farli tornare a casa guariti, o almeno migliorati.
A partire dal 1455, e con un rinnovamento nel 1587, i Neri ottengono la chiesa e adibiscono la casetta accanto a “l’ospedale” dei pazzerelli.
Nel XVIII secolo per finanziare l’operazione ricorrono, tra le altre iniziative, ad una lotteria.
Opera Pia Beato Amedeo: l’orfanotrofio
Cherasco (CN)
Un’Opera Pia è un istituto di carità o di beneficenza di matrice cattolica.
L’Opera Pia intitolata al Beato Amedeo nasceva a Cherasco per dare assistenza agli orfani e contribuire alla loro educazione e al loro avvio a qualche professione, arte o mestiere.
SOMS, Società Operaia di Mutuo Soccorso
Cherasco (CN)
La costituenda Società sottopone alla Regia Intendenza di Mondovì il proprio regolamento. Lo scopo dell’associazione è quello di fornire un aiuto ai lavoratori ammalati, pensioni agli inabili e favorire l’istruzione degli associati.
La vita della Società sembra essere piuttosto travagliata se dovette essere ricostituita il 1° ottobre 1872. Nel 1889 viene nuovamente rifondata.
A giugno la SOMS cheraschese risulta ancora attiva e beneficiaria di un contributo da parte del Comune a seguito dello scioglimento dell’Ente Consumi. Di lì a poco, con la presa del potere da parte di Mussolini e l’eliminazione da parte dello Stato fascista delle organizzazioni politiche e sociali non controllate dal partito, anche la Società operaia di mutuo soccorso cheraschese cesserà la sua attività.
Mappa SloWelfare del centro storico di Cherasco
9 luoghi che conservano la memoria delle Confraternite
1. PALAZZO COMUNALE (Carceri)
2. OSPEDALE DEGLI INFERMI (attuale Casa di Riposo)
3. OSPIZIO DI CARITÀ – ISTITUTO BEATO AMEDEO (attuale Scuola Media)
4. MONTE DI PIETÀ – OPERA PIA OBERTO (attuale Archivio Storico)
5. RITIRO FIGLIE MAESTRE 6 CHIESA DI SANT’IFFREDO CONFRANTERNITA DEI BATTUTI NERI (attuale Museo Diocesano)
7. OSPEDALE DEI PAZZERELLI
8. CHIESA DI SANT’AGOSTINO – CONFRATERNITA DEI BATTUTI BIANCHI
9. ASILO INFANTILE URBANO (attuale Museo della Magia)